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Afatinib aumenta la sopravvivenza senza progressione nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule


Nel corso del 35esimo Congresso della Società Europea di Oncologia Medica ( ESMO ) sono stati presentati due studi clinici che hanno riguardato il farmaco sperimentale, Afatinib.
I risultati dello studio di fase IIb/III, LUX-Lung 1, hanno indicato che Afatinib è attivo nei pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) in fase avanzata.
Nello studio di fase II, LUX-Lung 2, Afatinib ha prodotto un beneficio in termini di sopravvivenza nei pazienti con tumore del polmone non-a-piccole cellule avanzato, e che presentavano una mutazione del gene per il recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFR ).

Afatinib è un doppio inibitore tirosin-chinasico ( TKI ) di EGFR/HER2 in grado di legarsi in maniera irreversibile sia all’EGFR che al recettore del fattore di crescita epidermico-2 ( HER2 ).

Afatinib viene somministrato per os.

Lo studio LUX-Lung 1 ha confrontato Afatinib con il placebo in più di 580 pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule avanzato, che avevano manifestato una progressione della malattia a seguito di almeno un trattamento chemioterapico e di un EGFR-TKI di prima generazione ( Erlotinib o Gefitinib ) con i seguenti risultati:

a) Afatinib, pur non avendo raggiunto l’endpoint primario della sperimentazione ( aumento della sopravvivenza generale ), ha ritardato in maniera significativa la ripresa della progressione del tumore, aumentando il periodo di sopravvivenza libero da progressione ( endpoint secondario ), rispetto al placebo ( 3.3 mesi versus 1.1 mesi );

b) Il beneficio in termini di sopravvivenza libera da progressione è stato evidente e significativo in tutti i sottogruppi di pazienti;

c) Nei pazienti che hanno assunto Afatinib è stata riscontrata una percentuale significativamente maggiore di controllo della malattia o riduzione della massa tumorale ( DCR=58% ), rispetto al placebo ( DCR=18%);

d) Afatinib ha migliorato in modo significativo la sintomatologia correlata al tumore polmonare ( tosse, dispnea e dolore ), oltre a ritardare il peggioramento dei sintomi;

e) Non sono emersi dati nuovi o inattesi riguardo al profilo di sicurezza di Afatinib, in cui la diarrea e il rash cutaneo rappresentano i più comuni effetti indesiderati.

Rsultati incoraggianti sono venuti dallo studio LUX-Lung 2 che ha riguardato pazienti affetti da tumore polmonare non-a-piccole cellule avanzato con mutazioni a carico del gene EGFR.
Afatinib ha prodotto una risposta complessiva del 61% e una sopravvivenza libera da progressione pari a 14 mesi. ( Xagena Medicina )

Fonte: European Society for Medical Oncology ( ESMO ) Congress, 2010

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